CN: sostenere chi lavora e assiste figli gravemente malati

CN: sostenere chi lavora e assiste figli gravemente malati

Migliorare la situazione di coloro che lavorano e si occupano di figli gravemente malati. È questo l'obiettivo della nuova legge federale sul miglioramento della conciliabilità tra attività lucrativa e assistenza ai famigliari approvata oggi dal Consiglio nazionale con 129 voti contro 48 e 7 astenuti. L'unico partito ad opporsi in aula è stato l'UDC. Fra le misure proposte figura in particolare un congedo pagato di al massimo 14 settimane per i genitori.


Pubblicato: 25.09.2019

Tale congedo dovrà essere preso nell'arco di 18 mesi, e sarà finanziato tramite un'indennità di assistenza, integrata nell'ordinamento di quelle per perdita di guadagno (IPG), ha spiegato Philippe Nantermod (PLR/VS) a nome della commissione. Il liberale-radicale vallesano ha aggiunto che sono circa 4500 le famiglie che affrontano ogni anno situazioni di questo tipo. Le spese aggiuntive sono stimate in 75 milioni di franchi.
"L'assistenza e la cura garantite dai famigliari sono una risorsa inestimabile per tutta la società", gli ha fatto eco l'altro relatore commissionale Christian Lohr (PPD/TG), sottolineando come, secondo l'Ufficio federale di statistica (UST), queste persone hanno fornito 80 milioni di ore di lavoro non remunerate nel 2016. "Se queste ore fossero state pagate, rappresenterebbero 3,7 miliardi di franchi", ha ricordato Lohr.

Famigliari indispensabili
Dal canto suo, il consigliere federale Alain Berset ha rilevato come il "lavoro fornito dai famigliari è indispensabile e insostituibile". Senza tale sostegno, "non potremmo far fronte all'invecchiamento della popolazione", ha aggiunto il ministro della sanità. Attualmente, non si ha altra possibilità che quella di chiedere un congedo non pagato, mettersi in congedo malattia o smettere di lavorare per un certo periodo.
Il progetto del Consiglio federale prevede altre misure volte a regolamentare le assenze professionali di breve durata: i genitori avrebbero diritto a un congedo pagato di al massimo tre giorni per evento e dieci all'anno. In tal modo, secondo l'esecutivo, dovrebbe essere garantita la parità di trattamento tra tutti i lavoratori e la certezza giuridica. In questo caso sono previste spese supplementari, stimate tra i 90 e i 150 milioni di franchi. Si tratta di una somma che comprende anche le spese indirette, come i supplenti sul posto di lavoro.

AVS e AI
La nuova base legale prevede anche di includere le persone con una invalidità di grado lieve fra coloro che hanno diritto agli accrediti per compiti assistenziali dell'AVS. In questo caso i costi aggiuntivi sono stimati in 1 milione di franchi all'anno. Potranno inoltre ottenere accrediti anche le persone che assistono i conviventi, a condizione che la coppia abbia vissuto in comunione domestica da almeno cinque anni.
La nuova legge contempla infine un adeguamento del versamento dell'assegno per grandi invalidi e del supplemento per cure intensive dell'AI. Attualmente si perde il diritto appena il figlio minorenne viene ricoverato in ospedale. In futuro, ciò avverrà unicamente dopo aver trascorso un intero mese in cura. La misura genererà all'AI spese per 2,5 milioni di franchi all'anno.

No a proposte rosso-verdi
Dopo che l'UDC ha tentato invano di opporsi all'entrata in materia, durante l'esame di dettaglio il campo rosso-verde ha cercato di estendere il diritto al congedo per l'assistenza di altri membri della famiglia, quale un congiunto malato di cancro. Ma, con 133 voti contro 50 e 1 astenuto, la maggioranza borghese ha preferito attenersi ai figli, viste le possibili conseguenze finanziarie della proposta.
Con 134 voti contro 50, il plenum ha pure bocciato la proposta di Silvia Schenker (PS/BS) di prolungare il congedo da 14 a 28 settimane. Bea Heim (PS/SO) ha tentato invano di proporre che anche una ricaduta sia considerata un nuovo caso di malattia, ma la maggioranza - con 117 voti contro 65 e 2 astenuti - ha preferito seguire le raccomandazioni di Alain Berset, secondo il quale ciò è già possibile oggi.

No a proposte di UDC e PLR
Anche la proposta dell'UDC di ridurre le assenze professionali di breve durata non ha fatto breccia: Verena Herzog (UDC/TG) preconizzava che i genitori avrebbero diritto a un congedo pagato di al massimo tre giorni per evento, ma non più di sei all'anno. Il plenum l'ha bocciata con 112 voti contro 71 a 6 astenuti.
Con 110 voti contro 74, i deputati si sono poi rifiutati di limitare il congedo ai soli discendenti o ascendenti diretti, come auspicava una proposta di Philippe Nantermod. Escludere i fratelli e le sorelle, i congiunti o i partner registrati non corrisponde alle molteplici forme di famiglia attuali, ha sottolineato Benjamin Roduit (PPD/VS). (ats)
Il dossier passa ora agli Stati.